mercoledì 30 marzo 2016

8x3000@2000aff. Al Lamone per riprovarci!

Leggo e rileggo la tabella che da 3 anni mi accompagna e che mi vede ripetere ogni fine maggio la 100km del Passatore.
Ogni anno faccio sempre più il vago con me stesso, ma già so che ho deciso un'altra volta di tentare lungo la faentina!
E allora? E allora decido di partecipare al mio secondo trittico, seppur ancora non sia iscritto né alla 50 di Romagna tanto meno al Passatore,  e quindi mi decido e do il via ad un aprile di fatiche, come l'anno scorso, come due anni fa, cercando di fare esperienza dei tanti km che vado correndo da giugno 2013
!
Iscritto alla 40^ edizione della Maratona del Lamone:
l'anno scorso trasformavo la maratona in un 8x3000 con recupero 2000 metri affaticanti, con l'intenzione di fare i 3000 a 5 ed i 2000 a 4 e 45. Tutto stava filando liscio ma dalla seconda frazione i tempi andavano diminuendo di troppo, anziché tornare a quanto prefissato, gasato dello stato di forma, mi lasciavo entusiasmare dai ritmi per "scoppiare" nell'ultima frazione, che significava correre in malo modo gli ultimi 7 km!
Chiudevo in 3:31:30, consapevole che se avessi fatto le cose fatte bene quel 1:30 era facilmente limabile! Ed allora? Allora ci riprovo, cercando di applicare lo stesso sistema ma in modo impeccabile e che sia quel che sia!!!
PS:
Se voglio scendere sotto le 19 ore nel trittico, devo iniziare a togliere minuti su ogni tappa, iniziando dal Lamone!
Fingers crossed

domenica 6 marzo 2016

Strasimeno 2016: Disamina di un Ultra PB

Al sabato, in Castiglione il cielo non prometteva nulla di buono e mi ero preparato al peggio, tant'è che con Miss Wolf mi permettevo un tagliere di salumi e formaggi accompagnati da un buon calice di vino rosso, dopo aver ritirato il pettorale e pensando alle tante ore di corsa sotto il diluvio che mi avrebbero aspettato l'indomani! Invece alla domenica un timido raggio di sole si faceva spazio tra le nuvole minacciose, come per dire "tranquilli Runners, provo a darvi una mano io per quanto possibile, ma nn sarà così per gli ultramaratoneti, troppo tempo, ed è domenica anche per me!"  Firmato il SOLE
Alle 9.15 puntuali si partiva. Non sapevo come e se impostare un ritmo o se lasciarmi guidare dalle sensazioni. Sapevo che nelle edizioni precedenti le andature finali dicevano 5'41'' nel 2014 e 6'01'' nella sofferta edizione del 2015, l'idea quindi era quella di non discostarmi troppo da questo Gap ma sempre e comunque ascoltando il mio corpo ed i segnali che mi avrebbe mandato!
Non avere fretta di finire, per almeno i primi 45 km è stato un pensiero costante, anche se con curiosità vedevo i passaggi ai traguardi intermedi, cercando di ricordare gli anni precedenti per avere un riscontro di come stessi andando e considerando le sensazioni percepite.
I primi km in totale relax, al quinto incontro la mitica Paola, ultramaratoneta di 67 anni, conosciuta nel corso di questi ultimi anni in occasione delle tante Maratone ed Ultra che ci hanno fatto incontrare. Lei era per la distanza della Maratona e decidevo di affiancarla così da continuare una fase di riscaldamento prolungata e farci una bella chiacchierata, durata fino all'11° quando l'unica salita impegnativa del percorso mi faceva optare per considerare concluso il mio warm up di qualità!
Stavo bene, benone, ed il meteo fino a quel momento era stato amico ed accompagnatore onesto; correvo come mio solito con il solo scalda collo ed i guanti, seppur un pò preoccupato da quelli che li a breve sarebbero diventati realtà: pioggia, vento, freddo e grandine! Durante i miei 58km ho vissuto in versione ridotta quanto l'ultra Connemarathon mi ha insegnato: resistere a cambi di stagione nell'arco di poche ore, e così è stato!
Al 21° passavo in 1:56:07 nel 2014, 1:59:20 del 2015 e 2:01:19 quest'anno.
Ai 42 passavo in 3:51:07 nel 2014, 4:10:53 nel 2015 e 3:56:25 domenica scorsa.
Considerando i tempi finali:
5:24:25 (56.650km), 6:04:21, 5:24:17
Sì evince subito che la chiave del successo è stata il saper aspettare e non aver fretta, se poi metti i pensieri che mi hanno coinvolto lungo il mio viaggio, le distrazioni di Paola e chiunque altro ha accompagnato per tratti più o meno lunghi il mio correre, si capisce che ieri si è trattato di un grande strategia! Aspettavo gli ultimi 10km per vedere se stavolta riuscivo a simulare nelle mie scarpette Simone, che a Verona nn era riuscito a dare sfogo al suo genio perché fino al 35° ero andato troppo forte, ieri invece avevo fatto le cose fatte bene ed al 45° è sceso in campo lui, sfruttando le energie fin lì ben dosate!
Ai 42 viaggiavo a 5.40/km di media, alla fine l'andatura sarà di 5.35/km, a testimonianza della svolta avuta negli ultimi 16. Un bel pò di sorpassi dopo la distanza della Maratona a differenza degli anni precedenti dove tratti al passo iniziavano ad essere frequenti e sempre più lunghi!
Nel km finale di salita gli ultimi 2 sorpassi e finivo cercando di emulare quanto Simone scriveva nel suo libro, capitolo Ultramaratona:
"Finisco spingendo, su per le salite di quel cucuzzolo che era all'orizzonte, mentre io ero in mezzo al mare. Corro attraverso il borgo, attraverso il calore umano della gente coinvolta in questa corsa , taglio il traguardo e applaudo a mia volta. Sono contento , pienamente contento, sono fortunato , allenato, sano, forte, ma soprattutto contento!"
#LoZenLaCorsaElarteDiVivereConIlCancro  di Simone Grassi