domenica 9 agosto 2015

Quegli 11 secondi che fanno morale

44' 27'' Vs 44' 16'', rispettivamente 2014 e 2015
Pochi secondi è vero ma tanto mi basta per mettere la ciliegina sulla torta ad uno splendido weekend con Ania, conclusosi appunto nello splendido scenario di Castel San Pietro Romano!
Manifestazione giunta alla sua VII Edizione e che vede poco più di 100 pazzi podisti ritrovarsi nella sperduta località fuori Roma, nella parte sud orientale, a due passi da Palestrina lungo la via Prenestina in pieno agosto.
Ricordavo la giocosa altimetria dell'anno passato e anche stavolta mi appropinquavo a cercare di godermi questi 9.100km di montagne russe  Senza pretendere nulla, se non cercare di fare quanto nelle mie possibilità al momento!
Alla fine ci sono riuscito, un PB è sempre un PB e se considero quanto e come mi sto allenando in quest'ultimo mese, non posso che sorridere 
Cmq gara unica, sia per la sua altimetria che località, insomma, per quanto mi riguarda una delle mie TODO.
Ps:
Poco prima della partenza incontravo il grande Franco, purtroppo solo in visita perché fermo a causa di problemi podistici noti, propri di un veterano come lui! Daje Fra'




A proposito di Castel San Pietro:

Situata sul Monte Ginestro, a 763 metri sul livello del mare, a una
cinquantina di chilometri da Roma, sorge Castel San Pietro Romano.
L’amena cittadina è collocata sulla cima della vecchia acropoli di
Preneste. “Un balcone sulla Provincia di Roma” è il suo appellativo,
dovuto al panorama assai ampio, che spazia dai Monti Prenestini al
Colli Albani.


Da diversi punti è inoltre possibile ammirare suggestivi scorci della
sottostante Valle del Sacco, giungendo con lo sguardo fino ad
abbracciare i sobborghi della capitale. Il borgo è caratterizzato da
anguste stradine che portano ad antiche torri campanarie e viottoli
che si aprono su piazzette caratteristiche.


Le sue origini vanno ben oltre la storia, essendo databili addirittura
al Paleolitico superiore. Interessantissime sono le mura, cosiddette
ciclopiche o pelasgiche perché, come sostenevano gli storici
Strabone e Pausania, esse sarebbero state costruite dai ciclopi
oppure dai mitici popoli pelasgi che in epoche remote avrebbero
colonizzato questo territorio. Datate tra il VI-V secolo a.C., la loro
poderosa struttura costituiva un formidabile sistema di difesa.
Importante per la posizione strategica sommitale dalla quale si
controllavano in tutta comodità le sottostanti vie di comunicazione,
Castel San Pietro era un importante centro cultuale dove venivano
officiate le pratiche religiose dell’augurium e dell’auspicium,
cerimonie divinatorie oracolari preromane prontamente adottate dai
religiosissimi quiriti. E in effetti qui vi è la sede del santuario di
Giove, chiamato anche “Arcanus” proprio dal termine “arx”, cioè
“cima”.


Castel S. Pietro Romano prende il nome proprio dall’Apostolo Pietro
che, secondo la leggenda, venne tra queste montagne per predicare
il cristianesimo onde contrastare il culto della dea Fortuna
Primigenia, venerata da secoli nella regione. Facendo affidamento
sulle tradizioni locali, fu l’imperatore Costantino a dargli il nome di
“Castrum Sancti Petri”. Già nel 1200 i Colonna erano i feudatari del
borgo. Ma papa Bonifacio VIII, nel tentativo di contrastare il
crescente potere di questa famiglia acerrima nemica dei Caetani,
mise a ferro e fuoco l’intera zona. I Colonna sarebbero stati
reinseriti nel loro ruolo di feudatari solo nel 1303 da Benedetto IX.


Nel 1630 Francesco Colonna cedette il feudo a Carlo Barberini,
fratello di papa Urbano VIII. Nel Medio Evo fu ospite della cittadina
Jacopone da Todi, che qui compose alcune tra le sue opere più belle,
come lo “Stabat Mater”. Il frate fu imprigionato, in seguito, nella
Rocca dei Colonna, dove fu tenuto in cattività anche Corradino di
Svevia durante il suo viaggio verso Napoli, dove lo aspettava il
patibolo.


Il paese fu scelto da Vittorio De Sica per i suoi film “Pane, amore e
fantasia” e “Pane, amore e gelosia” con Gina Lollobrigida; e “I due
marescialli” con Totò. Sempre qui fu girato il film “Il Federale”, con
Ugo Tognazzi. Di estrema bellezza è la chiesa di San Pietro, il cui
altare fu adornato da Pietro da Cortona.


La chiesa, che domina la principale piazza cittadina, sorge sui resti
di una precedente costruzione romana, distrutta nell’VIII secolo. La
configurazione attuale è datata al 1732, quando per volontà di
Clemente XII, su progetto di Nicola Michetti, furono realizzati il
porticato esterno e l’apparato decorativo interno. La Valle delle
Cannuccete, area naturale protetta istituita nel 1995, occupa una
superficie di 20 ettari del territorio del comune di Castel San Pietro
Romano. Essa è un punto di ritrovo per passeggiate ed escursioni da
parte di numerose comitive del turismo domenicale.

lunedì 3 agosto 2015

Abbadia San Salvatore: i conti non tornano

I conti non tornano!
Trail di Celano, tecnicamente più duro ma più corto
Trail dell'Amiata, più semplice ma più lungo
20 km contro i 23.5 ufficiali dell'Amiata (che in realtà diventeranno più di 24 a causa di un errore al 17°)
3:07 ore contro le 2:56:32 di ieri.
83/139 la posizione in Abruzzo e 78/101 in Toscana.
Mmmmmmmmmh che dire:
Sicuramente gran bella corsa, ma stavolta più che a Celano, ho capito che il Trail ed io non andiamo d'accordo!
Era solo il primo km quando prendevo una storta al piede sx, infastidito più che dolorante, continuavo a correre ma iniziando fin da subito a stringere i denti, cavolo avevo appena iniziato ed ancora nn sapevo cosa m'avrebbe aspettato, ma vabbè mi dico, vai tranquillo ed aspetta, l'importante è godersi la giornata!
A cavallo tra le province di Siena e Grosseto, il panorama offre un piccolo atlante dell’Italia centrale, da Siena al Gran Sasso, dal Trasimeno al Giglio. Il faggeto è quanto ti avvolge lungo questi oltre 25 km ed un sottobosco "soffice" permette di scendere giù velocemente!
Velocemente?!? Ma de che!?! La storta presa al primo mi limitava nell'appoggio del piede e quando dopo il 10° ritrovavo un pò di sicurezza, iniziavo a lasciarmi andare: in salita, soprattutto nei tratti dove molta gente andava al passo, riuscivo spesso a continuare a correre, lo preferivo perchè non spezzava il gesto atletico, e puntualmente riprendevo parecchie persone! Ma quando mi ritrovavo nelle discese "pericolose", dove pietre e tronchi facevano da pavimentazione, nascosti dal fogliame, un sacco di persone mi risorpassavano con semplicità ed a velocità che giammai avrei azzardato con quel percorso!
Ero al 14° quando affiancavo una delle gazzelle che mi era sfrecciata vicino in discesa, le facevo:
guarda che non vale andare così veloce in discesa, attenta che ti squalificano!  e mi fa: se tu mi trascini in pianura ti svelo un trucco per andar forte in dicesa, allorché le dico, Ok ok, spara, come si fa e lei mi dice: il trucco è lasciarsi andare, correre leggeri ed approfittare della gravità. Proprio in quel momento reiniziavano i passaggi "pericolosi" in discesa e puntualmente le gambe mi si pietrificavano, avrei voluto riuscire a star dietro alla gazzella e ci ho provato, ma forse la storta del 1° km continuava a condizionarmi mentalmente e scendevo con prudenza/paura ma come azzardavo il suggerimento datomi un attimo prima, prendevo un'altra storta, allo stesso piede ma stavolta mi facevo veramente male!
Ho dovuto fermarmi e strillare un pò dal dolore e solo dopo il passaggio di un pò di runners, dolorante, parecchio dolorante, dopo qualche minuto riprendevo a "correre", ma ormai ero in balia del fastidio alla caviglia e non mi accorgevo di una freccia segnaletica agli ultimi 5km che mi faceva allungare e tornare indietro sulla retta via!
Arrivo nello stadio di atletica e nel giro finale sull'erba, quando sto per tagliare il traguardo, inizio il mio ululato in segno di richiamo per Miss Wolf, che ieri esordiva nel suoi primi 4km di Trail,  arrivando terza  #AniaBrava #erMoroBlah
#AlvinDocet #nonsimollauncaxxo #amiatatrail #AbbadiaSanSalvatore
Ps:
#SimoneCorreConMe
#EdiOkanBrand
#ASG