La mania di come tengo traccia del mio correre mi da indicazioni su come sto procedendo col passare degli anni e km.. Dopo la mia quinta Strasimeno ne scaturisce una media in declino di un altro sec/km anzichenò. Per mantenere le cose immutate avrei dovuto chiudere con almeno 18' 27'' in meno sul tempo finale, che sifnifica 19'' al km più veloce, ma ieri è stato impossibile, per le ragioni di seguito, buona lettura.
5 volte Strasimeno, 5 differenti me ma sempre lo stesso
er Moro, quello alla ricerca di tunnel immaginari dove starsene vicino ai suoi ANGELI e dove l'introspezione svela sempre nuove forze nascoste e la capacità di non darsi mai per vinto.
L'edizione di quest'anno ci ha visti sempre perennemente sotto l'acqua ed il percorso rivisitato con molti km su sterrato, ha avuto le ripercussioni di tanto piovere ma per quanto mi riguarda è stato meglio, il fondo fangoso era meno duro ed il problema al ginocchio ne traeva vantaggio su quei lunghi tratti.
Partivo col dubbio del piriforme e nervo sciatico ed invece il problema è stato la borsite al ginocchio sx, che ha iniziato a rompere fin dall'inizio ma che solo dopo il 30° km ha iniziato a condizionare il mio correre; tentavo di far rientrare il dolore alternando ìl passo in prossimità dei ristori e nelle poche salite che si presentavano lungo il percorso, ma il camminare era più difficoltoso di correre ed allora piano piano riprendevo ma era come se avessi il limitatore inserito e la testa, consapevole, non faceva girare le gambe come dovevano.
In quelle fasi ripensavo allora alla frase di Bonfiglio:
"..perché gli ultramaratoneti lo sanno…le crisi…passano. Sempre."
La Strasimeno mi rimanda sempre con il pensiero al libro si Simone "Lo Zen, la Corsa e l'arte di vivere con il Cancro", e lungo il mio viaggio le sue parole mi facevano dialogare con lui:
"Pianificare una sfida, prepararla, partire con dei dubbi, ma lasciare emergere la forza interiore che ti dice di fidarti di te stesso è una bella sensazione."
<Simo, quest'anno non l'ho pianificata, son partito con enormi dubbi, vediamo quel che succede>
"Curvo per la mia strada, alzo lo sguardo verso destra. Il lago domina, il percorso gli gira tutto attorno disegnando un cerchio, ed
io sono più o meno all’opposto del punto di partenza."
<eh eh io mi giro a destra ma il lago quest'anno è un tutt' uno col cielo ed il cucuzzolo ancora non si vede, continuiamo a correre và >
"Quel borgo appoggiato su di un cucuzzolo non alto ma ben stagliato nel paesaggio, là dovevo tornare, nel mezzo, per le mie aspirazioni da ultramaratoneta, l’incognito."
<mancano ancora una dozzina di km, finalmente rivedo ìl Borgo, sembra vicino, ormai è fatta! Anche quest'anno ho girato il Trasimeno!!!>
6:19:50 l'ufficial time... la strada per Faenza è ancora tanta e sta borsite deve sfiammarsi se non voglio penare le pene dell'inferno lungo la faentina!
Fingers crossed, stay tuned
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Al km 33 incontravo l'amico Gianluca, con il quale abbiamo trascorso un altro divertentissimo weekend assieme alle nostre metà.
Era al passo, mi mettevo al passo anch'io e scambiavamo due chiacchiere, a lui mancavano gli ultimi 9, a me ancora altri 21, ed i problemi legati alla borsite stavano per palesarsi. Fin la ero felice di come stavano andando le cose, consapevole dei miei mezzi quest'anno, stavo conducendo una gara fatta di umiltà, fino al 30° con respirazione facile facile.
Ok ripartiamo, ciao Gianlu'..