Andrea Belletti Riccardo Pieri Laura&Michele Giorgio Calcaterra Ludovico Muratori (Vico) Antonio Ferraresi Valeria Cavalli Silvio Rossi Lorraine&Pino Monica Francioso Andrea Costa
Da dove inizio stavolta? Beh, dal risultato: 54094 metri per un totale di 37 giri, metro più metro meno!
6 assoluto e 3 di categoria!
Questo il giro:
Ero indeciso se andare o meno a correre questo Urban Trail, poi il fattaccio del terremoto mi ha fatto nascere l'idea che dovevo fare qualcosa, come di iniziare una raccolta fondi e dare un senso a tutto questo correre, e così:
Invito chiunque passa di qua a contribuire per il raggiungimento dellobiettivo!
Ad una settimana dal matrimonio con Ania mi trovo all'esordio in una 8 ore di quelle veramente tecniche ed impegnative.
Non sapevo cosa avrei combinato ma la forza che mi ha dato il carattere benefico del gesto atletico ha reso l'evento qualcosa di indescrivibile.
Al sabato con Ania ci regaliamo una mini luna di miele in quel di Castiglione Fiorentino, borgo medievale e città natale di Benigni. Cena organizzata dal rione Lupa, in un contesto rinascimentale dal menu sopraffino!
La cena terminerà oltre mezzanotte, un equilibrista e show man ci delizierà con le sue performance assieme agli altri organizzatori della serata che si erano vestiti all'uopo per l'occasione, veramente bello!
Non avevo la più pallida idea di quello che mi avrebbe aspettato l'indomani ma il passeggiare lungo il borgo ed il chiacchierare alla cena col race director, che il destino ha voluto mi sedesse accanto durante il convivio rinascimentale, mi avevano fatto capire che ci sarebbe stato da soffrire e stringere i denti, ma ero pronto e volenteroso di farlo, correvo per e con Amatrice nel cuore e tanto mi bastava!
Parto guardingo, all'inizio correvo in salita e scendevo al passo in discesa, lungo quei vicoli calati in uno scenario incantevole.
Dopo i primi due giri di 1.475 metri l'uno, capivo però che non poteva essere quella la strategia, dovevo in qualche modo sfruttare quelle discese.
Iniziavo quindi a correre anche nelle discese meno dolci ma stando molto attento a non strafare, memore si quanto la discesa distrugga le gambe! "50 di Romagna docet" nelle salite invece mi appropinquavo a salire al passo almeno nei tratti più impervi, ascoltavo i suggerimenti dell'amico turco Edi Okan, ad ogni lap configuravo il mio correre per durare otto ore lungo quell'atroce ma affascinante percorso!
Annoiarsi lungo quei km era impensabile, nonostante il tanto girare 😊
Faceva caldo ma non l'ho sofferto, nelle ore peggiori mi sdocciavo nell'impianto volante montato per l'occasione subito dopo il ristoro e lungo il percorso c'era Piero che con la sua abitazione adiacente il tracciato di gara, offriva servizio musica e refreshment diretto tramite tubo dell'acqua 😁😁 più incitamento di chi sa cosa significa correre 8 ore in quel modo, ancora grazie Piero!
Era un gran bel correre, grandi emozioni!
Sapere che si devono correre tante ore senza obiettivi di distanza é una sensazione stranissima, su un percorso come quello mi limitavo a cercare di non farmi male e confidavo nel mio corpo dopo gli ultimi tre intensissimi anni!!!
Col senno di poi posso dire che è stata un'ottima strategia.
Attorno al 16¤ giro incontro la mia futura moglie, alla quale nn ho chiesto di venire allo start ma di raggiungermi con calma una volta sveglia, se la merita un pó di tranquillità la mia lupa!
Approfitto di quell'incontro per rifiatare, ci facciamo un giro completo assieme al passo, riprendo a correre dopo aver recuperato 20', quel giro è stato veramente rigenerante.
Una passeggiata romantica tra gente che suda lungo un percorso medievale da favola! 😂 Che dolce che sono 😊
Baci e abbracci e riparto: ora l'obiettivo era raggiungere la distanza della maratona, che significava 29 giri completati!
Il caldo aumentava, le ore di corsa anche e la stanchezza si palesava sempre più 😕
Ero però sereno: si trattava di pura resistenza mentale, unita a resilienza per il sopraggiungere dei dolori etc..
Iniziavo a gestire le salite, le curve, le discese, le scale, gli scalini, a riconoscere la gente che abitava lungo il tracciato ed aspettare di ritrovarli, a scambiare due chiacchiere coi compagni di viaggio che erano sempre gli stessi e sempre meno, man mano che si andava avanti fino al raggiungimento delle 8 ore!
Ero a due giri dalla distanza madre, e quando stavo per tagliare il traguardo del 28 giro, un altro atleta partito in accelerazione 200 metri prima, mi supera e mi fa "t'ho fregato, per me finisce qui", avendo chiuso i 29 che gli facevano contare 42 km, ed io "bravo" e continuavo a correre per raggiungere anche io quella distanza, che però nel mio caso era solamente un punto di passaggio, per poi continuare finché potevo/volevo!
Al giro seguente ripassando al punto di cronometraggio rivedo il runner "bravo" di un giro prima, e gli faccio "troppo facile da seduti con soli 42 km" e lui ribatte "si ma st'altra domenica ne devo fare un'altra io, e tu?" ed io mentre me ne andavo di corsa rispondevo "io invece st'altra domenica mi spiso 😊😊😊😁"
Ok 29 giri erano fatti, la distanza della maratona coperta ed i contendenti sempre in numero minore, la stanchezza prendeva il sopravvento dopo 6:30 di gara, soprattutto quella mentale ed é allora che ho optato per riconcedermi un pó di passo.
Farò due giri completi tutti al cammino, quasi 35' ma poi all'arrivare delle 7ore qualcosa è successo!
Lungo quei giri al passo ho avuto tanto per pensare, il pensiero andava dritto ai terremotati, alla motivazione che mi aveva spinto ad iscrivermi ma i dolori iniziavano ad essere svariati e nn da poco, ed è allora che ho pensato alla tua massima Simone "il ritiro non è un opzione contemplabile" e decidevo che era arrivato il momento di riniziare a correre, mi ero riposato e ancora l'ultima ora di gara rimaneva!
Quel ragionare, la mezz'ora al passo, mi rigenerava e Simone scendeva in campo, come lungo la faentina, Verona, etc.. Ho iniziato a macinare km su km, Ania che era rimasta a sedere in una panchina di un piccolo cortile rinascimentale, ad ogni giro mi vedeva sfrecciare, le faccio "something happened I found new energies" e volavo via!
In prossimità del punto di rilevamento dei tempi, incontravo sempre Luca dell'organizzazione ed il Race Director, al quale gli facevo sempre più gasato: "mi dovete sparare per fermarmi oggi"
Un'esperienza senza eguali, ancora una volta qualcosa di magico ha avuto luogo, avvalorato dalla causa Amatrice, dal l'imminente (adesso) viaggio in Polonia per andarci a sposare e dall'essere stato coi miei angeli per otto lunghe, fantastiche ore!
Momento più emozionante è stata la donazione da parte dell'organizzazione di una targa del Comune di Castiglione Fiorentino in onore della causa Amatrice, che ho promesso a me stesso di far arrivare ala gente di Amatrice per regalare un gesto d'amore.