4,1 milioni di euro sono stati raccolti per la ricerca sulle lesioni spinali, questa la cosa più importante dell'evento!
Che dire della gara, mi é piaciuto il format e devo dire che semplici auricolari hanno permesso di vivere l'esperienza col piglio giusto, ero da solo a correre per Monterotondo ma talmente mi ero calato nella parte che veramente son riuscito a godermi una seppur sofferente e scadente prestazione!
La sera prima alzavo un po' il gomito con alcuni amici in visita alla piccola Paola e la nottata non è stata un granché, ma tant'è e giammai avrei rinunciato all'esperienza wings for life.
Non ci crederete ma sentivo l'emozione della gara, in un contesto un po' surreale, alle 13:00 con 25° e praticamente nessuno in giro. Purtroppo avevo pensato che il percorso di gara sarebbe stato all'interno del circuito di triathlon allo scalo, ma con sorpresa scoprivo che al momento é utilizzato come centro Covid 🤔😞
Decidevo quindi di correre per Monterotondo, così, alla deriva!
Tale approccio mi aveva un po' destabilizzato, nn avevo nemmeno una borraccia con me e quindi sapevo che avrei dovuto usufruire delle fontanelle sparse qua e là lungo la strada,vabbè mi dico, daje, si può fare!
Le endorfine in quel contesto stavano avendo la meglio su di me, e seppur sapevo nn essere in un momento ideale, tentavo comunque di mantenete l'andatura prefissata per l'obiettivo di 22km finale da me ipotizzato con troppa poca umiltà, quindi fin dall'inizio mi mettevo a 5:22/km ed iniziavo il mio girovagare in una Monterotondo assolata.
Gli auricolari dettavano i tempi e gli speaker dell'organizzazione davano le giuste motivazioni, era carino, e devo dire che senza quel meccanismo sarebbe stato ancor piu' difficile concludere dignitosamente il mio correre!
dagli intertempi si evince il tutto, si può notare che dal settimo in cui mi rinfrescavo ad una fontanella, mi costava troppo rimettermi al ritmo di prima e dopo la seconda sosta alla fontanella al 14° km la "ferita" si acutizzava!
Alle cuffiette era divertente sentire il driver della catcher car annunciare che la distanza tra me e lui diminuiva sempre di più, ho sempre pensato e fatto tutto quello che era nelle mie gambe ma soprattutto nella mia testa ieri, consapevole che i 22 erano un miraggio ma sperare di arrivare almeno a 20 mi ha comunque fatto sempre correre, aldilà delle soste alla fontanella.
Ho concluso come tante altre volte nel mio passato podistico, con l'amaro in bocca di chi non ha saputo fare tesoro dell'esperienza, però alla fine son soddisfatto di non aver mollato, sarebbe stato tanto più semplice farlo!
Per quanto riguarda l'esito del Team aziendale, scoprirò essere arrivato secondo di 28, e la cosa anche con la consapevolezza di come è stato raggiunta, mi fa vedere cmq il bicchiere mezzo pieno, terribile l'essere runner 🤭
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