sabato 30 giugno 2018

MMM - #SulleTracceDelLupo.. Che bella favola

Un'esperienza senza precedenti, uno sforzo ed una resilienza che solo alcuni PASSATORE  dei cinque corsi finora, hanno potuto avvicinarsi a quanto provato, comunque differente per sforzo, intensità, attenzione e concentrazione profusi!!!

Scenari e spettacoli della natura, che solo l'immane sforzo di ieri poteva venirne premiato!


Le Murelle

                   







Un percorso che ha visto concentrate tutte le possibili varianti trail, lungo un viaggio durato al sottoscritto 10:42'
Passaggi nel sottobosco, in discesa, in salita, sulle rocce e sul fogliame tanto fitto da perdersi il piede, attraversamento di torrenti, cascate, km su pietre, anche qui in discesa, in salita, in piano e poi ancora arrampicate vere e proprie sulla roccia, risalita lungo un ruscello che veniva giù dalle rocce, passaggi aiutati da corde-sostegno, non finirei mai di raccontare ovunque è capitato di correre lungo quei 44.500 km finali (tanto misurava il garmin)!!

Ieri come non mai ho capito che se voglio riuscire discretamente su questo tipo di tracciati, devo assolutamente imparare a correre in discesa, altrimenti sarò sempre rilegato nelle ultime posizioni. 
Ma voglio?!? Ecco la domanda è questa:
si perché con la vita che faccio, pretendere forse di riuscire bene in queste locations occasionali é veramente improbabile, ed allora va bene anche ottenere risultati rispettosi come riuscire ad essere comunque FINISHER

Sveglia alle ore 4, appuntamenro alle 4:40 con un ragazzo conosciuto il giorno prima al briefing pregara, all'arrivo a Piana delle Mele facevamo una veloce colazione e ci rilassavamo nel rifugio-Ristorante La Baita del Poeta, dove la sera prima cenavo con mia moglie Ania.


Iniziava ad esserci il fermento pregara e l'adrenalina iniziava a pompare nelle vene.

Partivo con la massima umiltà, conscio di quanto stavo azzardando. Partenza alle ore 6 puntuali ed il viaggio iniziava!
Nemmeno 500 metri fatti ed assieme al serpentone di 145 runners ci si rendeva conto che si era sbagliata strada!!! 🤤 non eravamo neanche partiti che avevamo già allungato di un km la distanza totale prima di imboccare la giusta via! Vabbè mi dico: facciamo finta di aver fatto riscaldamento 🙄

Nella prima parte di gara cercavo di non aver fretta, salivo lentamente e scendevo ancora più piano, la discesa mi immobilizza le gambe! Lungo i primi 20 km mi scambiavo di posizione con un ragazzo ed una ragazza; lei aveva già fatto l'anno scorso questa gara e l'aveva chiusa in 9:30, col senno di poi dico che è stata bravissima!
Fino al km 19 pensavo di poterle star dietro ma al punto più alto della gara (2180m) un grosso gruppo di trekking non mi faceva accorgere che bisognava girare a sinistra lungo una discesa inserita tra i cespugli, dopo 3/400 m quando la seconda persona del gruppo di trekking mi diceva di aver sbagliato strada mi fermavo e facevo dietro front😠 ritornano al bivio e dicevo all'organizzazione preposta che mi avevano mancato in tutta quella bolgia di persone, allorché un po' increduli si scusavano dell'accaduto, ed io accettavo di buoncuore. Ok si riparte mi dico!

Errore in prossimità del ristoro

Ero stanchissimo e solissimo, ormai "correvo" da solo lungo quei sentieri in discesa ed un po' di stanchezza mentale iniziava a farsi spazio! É allora che ho ripensato a Simone quando diceva "ritirarsi non è un opzione contemplabile", ed io invece per la prima volta da quando corro l'ho contemplata!!! Ragionavo che era veramente troppo dura, ancora mancava una vita ed io ero già cotto, non riuscivo a correre, non era su quel percorso che riuscivo a sentirmi al sicuro e le gambe erano bloccate!
Lungo quella discesa e quel sentiero finalmente ritrovo il ragazzo con cui avevo alternato i primi km, un vero piacere per entrambi ritrovarsi 😆 da lì in poi fino all'ennesima  entrata nel bosco correremo uno di fronte all'altro ma poi dopo un po' sul fogliame in discesa mi faceva passare, avevo ritrovato un po' di serenità ed i pensieri di poco prima erano spariti, ora l'obiettivo era uscire da quella discesa nel bosco, dove i quadricipiti venivano sollecitati come non mai!


Finialmente la discesa spaccagambe era finita, adesso c'erano 4km di pietrame, assurdo pensare di correre su un percorso del genere ed invece dopo quei primi 25km non mi sembrava vero di poter finalmente correre in sicurezza!
Al ristoro picnic del  25 avevo tutta la voglia e l'intenzione di rientrare nel cancello orario del 29° ed iniziai correre su quel pietrame come se fosse prato inglese, l'obiettivo era sbrigarmi e finalmente correvo senza le paure della discesa !!!
Bellissimo quel tratto di km, almeno per me che ero tornato a correre, stupendi i passaggi in gallerie nella roccia e finalmente ero al 29°, ripenso ai miei angeli e li ringraziavo di avermi dato la forza di arrivare entro le 7 ore del cancello orario, ci avevo messo 6:40 circa e tanto mi bastava!!!
Km sul pietrame e nelle gallerie 
Al ristoro del 29° scambiavo un po' di chiacchiere e mi rifocillavo, conscio che la gara iniziava ora e 15 km durissimi ci attendevano! Ormai avevo vinto la mia gara, ero rientrato nel cancello orario e nulla mi poteva impedire di finire la mia prima MMM!
Senza fretta ma senza più paure!

la “pinna” di Pennapiedimente,
in località BALZOLO
al km 29° di gara
 


Dal km 31 al 35 inizia la parte più dura e lenta del percorso, si sale di quasi 760m in 4 km
Ambiente incontaminato ed a tratti selvaggio, non ricordo bene dove sono passato ma le mie gambe ed il mio cuore non possono dimenticare quel viaggio assoluto ed unico!


Mancavano "ormai soli" 6km, in uno stato di euforia per la consapevolezza di essere riuscito a compiere un'impresa, l'odore della fine si sentiva ma è stato meno facile di quanto si possa pensare:
ancora un'oretta di gara tra arrampicate, funi e salti... ma ormai era fatta!!!
Sono sul sentiero finale, cerco il traguardo, cerco il mio Wolf, ululo a non finire... l'accoglienza calorosa dell'organizzazione fa da cornice al meritatissimo abbraccio per mia moglie che ha aspettato infinite ore in zona arrivo, la bacio e mi mettono la meritata medaglia di FINISHER


Questo il racconto del percorso dell'organizzazione, il mio è quello fatto col cuore: un grazie a tutti gli organizzatori, senza di voi non avrei vissuto quest'ennesima MAGIA
Da Piana delleh Mele alla baita degli Alpini. Si parte dall’ampio village park si corre lungo il viale alberato che passando dinanzi all’area attrezzata del parco naturale Majella, si immette in un’ampia carrareccia che conduce alla Baita degli Alpini. Circa 2 km di salita fluida caratterizza da un susseguirsi di tornanti immersi nel magnifico sottobosco di faggi della Valle delle Monache.
Dalla baita degli Alpini al Campanaro. Inizia la salita caratterizzata da importanti pendenze che la rendono particolarmente impegnativa. Poco più di 1,5 km che conducono attraverso scorci di natura strabilianti prima al Tolos e poi, con vista mozzafiato sulla Val Vesola, ai piedi dell’imponente massiccio roccioso: Signori ecco a Voi il Campanaro!”
Dal Campanaro a Fonte Carlese Non è finita! Si sale ancora verso il punto più alto della gara i 1.750 mt circa di Fonte Carlese. Accolti per un attimo di ristoro e dopo uno sguardo verso la cima Pomilio è ora di riprendere la corsa in un tripudio si sensazioni che il panorama mozzafiato sull’ampia Valle del Vesola sa regalare.
Dal Fonte Carlese alla Rocchetta Uno sguardo verso il mare farà dimenticare in un attimo tutta la fatica, libererà la mente dalla stanchezza per affrontare al meglio il tratto molto panoramico ma insidioso per la pendenza trasversale fino ad arrivare a toccare con lo sguardo cima Murelle ed il suo magnifico anfiteatro. Con le vette alle spalle si scende verso la Rocchetta, in modo veramente impegnativo dove occorre prestare la massima attenzione ed affrontare la discesa ricca di grandi pendenze ed il fondo a tratti sdrucciolevole con la missina concentrazione.
Verso le Cascate di San Giovanni Dopo un bel sorso d’acqua fresca si riparte su un mordino ma allo stesso tempo incerto manto di foglie, in un lungo tratto ricco di grandi canali che guidano i trailer prima verso valle e poi verso le Cascate di San Giovanni, dove difficilmente si potrà resistere alla tentazione di sfiorare, toccare o per i più coraggiosi immergersi, nelle fresche acqua del torrente Vesola per una rinfrescante sensazione di benessere!
L’Arrampicata Appena il tempo di rigenerare i muscoli nelle fredde acque montane che subito la gara entra in una nuova ed emozionante fase che in un ambiente incontaminato ed a tratti selvaggio, fra arrampicate, funi e salti conduce all’Eremo di San Giovanni.
Verso il traguardo Il traguardo è ormai nell’aria, dopo un passaggio nel bosco caratterizzato da un piacevolissimo saliscendi non troppo impegnativo, si arriva alla Baita degli Alpini, qui un ultima fontana permetterà di rinfrescarsi per bene prima di intraprendere il sentiero finale verso un meritato e caloroso abbraccio al traguardo.

venerdì 1 giugno 2018

Le statistiche confermano: gran bel Passatore e buona strategia


È da domenica notte che guardo e riguardo le statistiche dei miei 5 Passatore, ed alla fine scopro che nonostante gli 85' in più rispetto al 2016 (12:34:23 vs 11:09:35) di questa edizione, il numero di sorpassi finali a mio favore risultano identici 😲😲😲

Quando si sente di aver fatto il massimo, i 273 sorpassi nelle due differenti performance non sono un caso, ma credo siano il giusto premio per l'esito della mia gara!!!

Come l'ho fatto il calcolo? Beh, semplice:
per ogni edizione fatta ho tempi, andature e posizione, totale e parziale, di ogni punto rilevamento, quindi Borgo San Lorenzo, Colla di Casaglia, Marradi, San Cassiano, Brisighella e Faenza.
È bastato fare la somma scaturente dalla posizione rilevata al punto di rilevamento successivo meno il numero di posizione al punto precedente, così fino a Faenza, partendo da Borgo S.L.
Ne scaturisce un prospetto molto significativo a mio avviso (la colonna in rosso vede il PB):


Andare tranquilli nella prima metà di gara si è rivelata una mossa vincente, d'altronde sapevo di non avere margine quest'anno per tentare il PB ed alla fine l'umiltà mi ha permesso di godermi quasi piu degli altri, il mio Passatore 2018