Latito dal blog, ma non è un addio!
Ho due post in arretrato che prima o poi vedranno la luce (Maratona di Roma e Ultra Connemarathon), ma non posso non partorire a caldo la storia lungo la faentina, ed allora andiamo ad iniziare!
Cercherò di essere succinto stavolta (impossibile 😉)
Preparazione e chilometraggio
La preparazione ha visto il mio correre trasformarsi, imbracciare uno strolley-run e nell'ultimo anno provare a rimanere su un chilometraggio di 35km settimanali di media, a differenza dei neanche 30 dell'anno prima, fino a correre la Maratona di Roma con la piccola Paola, dove 4:46 ore sulle gambe furono il primo passo verso Faenza!
Poi il salto nel buio nel Connemara, dove l'ultra Maratona mi faceva passare da 42 a 63 km stando più di 7ore in movimento, ed è lì che ho capito che l'ulteriore salto da 63 a 100 era fattibile ancora una volta, da studiare ed affrontare con l'esperienza dei miei 5 precedenti!
Umiltà e sfrontatezza
Mi mettevo a tavolino ed analizzavo le mie statistiche delle precedenti edizioni, rileggevo i susseguenti post, rivivevo quanto vissuto e cercavo di ipotizzare le medie da sostenere nelle diverse frazioni di gara, così da avere una guida di riferimento e nn lasciarmi trasportare dalle emozioni, seppur consapevole che lo stato di forma fosse scemato negli ultimi due anni (sfrontatezza), per cui, va bene una guida ma poi umiltà a non finire doveva essere la parola d'ordine!
Il giorno della gara
Essere lì a Firenze, dopo 4 anni, dopo tanti accadimenti ma con delle certezze:
ho una moglie unica ed una figlia che ne segue le orme, che amo con tutto me stesso! Grazie Ania di aver reso possibile ancora una magia e di averla vissuta vicina a me con la nostra Paola!
La certezza dei miei Angeli e dovevo fare bene, del mio meglio per loro tutti, ancora una volta!
Con l'amico fraterno Marco, eravamo in gabbia, ma solamente dopo essersi visti con un altro socio fondatore del gruppo ASG (Andrea), si perché anche stavolta se io e Marco eravamo alla partenza della 100km, gran parte delle responsabilità (colpe?!? 😆) sono del grande Simone, senza il quale la mia vita non sarebbe quella di ora e che non smetterò mai di ripetere!!!
Sbang, partiti
Il viaggio era iniziato, per la sesta volta!
Lungo la salita verso Fiesole optai per il passo svelto, in quel camminare/correre tante facce conosciute, tra cui la Betti, che vedevo concentrata nel gesto atletico e che nn volli disturbare, chi ha vissuto il mondo dell'ultramaratona sa di chi parlo, e nel superarla una piccola soddisfazione su quanto stavo facendo fin là, nonostante ancora mancasse infinito!
Al km 31.50 ero in perfetta media con quanto previsto, forse non del tutto a causa dell'erronea configurazione del Garmin che mi obbligava ad una sua gestione in gara durante i primi 800metri, mi rendevo però conto che nn era stato semplicissimo essere in media con le previsioni e difatti già al 34° km un indurimento della coscia destra mi costringeva a tirare avanti preda di un primo crampo, mi conosco però e so che in precedenti analoghi sempre lungo la faentina, stringendo i denti e senza fretta sarebbe stato possibile riprendere, seppur con la consapevolezza che il fisico non ne avesse e quindi iniziavo a preparami ad altrettante situazioni complicate!
"Ok Mauro, vai alla Colla adesso": la seconda frazione di gara iniziava: non ho mai guardato il tempo totale ma solamente quello delle frazioni, figlie della strategia a tavolino, forse in questo modo non ho mai pensato la gara nella sua interezza, e forse in quelle condizioni fisiche è stata l'arma vincente, col senno di poi!
Alla Colla non ho avuto nessuna fretta di ripartire quest'anno, mi sono cambiato con la maglietta nello zainetto, messo lo scaldacollo, prezioso a 935m di altitudine, e una fame assurda mi vedeva ingurgitare di tutto, compresi due piatti di pasta, burro e parmigiano, e dopo svariati minuti di ristoro ripartivo con l'imbrunire delle 21 (stando a Strava sembrerebbe mi sia parcheggiato lì almeno 20'😱 mai fatto finora!!!): "ok Mauro, la gara inizia adesso"!!!
Senza fretta riprendevo a correre, e piano piano acceleravo sulla discesa che mi avrebbe portato a Marradi, stavo bene per fortuna e seppur i miei calcoli mi dicessero che questa frazione l'avrei dovuta correre ad una media di 6'23''/km, cercavo si andare il più possibile veloce, volenteroso di recuperare il tempo perduto!
Lungo il mio correre avevo incontrato Tiziana Bini, che salutavo, sempre avuto massimo rispetto per il suo passo, e superarla in quel momento mi aveva dato un metro di giudizio della mia prestazione fin là; attorno al 75° km prima dell'ennesimo ristoro affiancavo Lello, che ricordava il mio nome e che io riuscivo pure a riconoscere, segno di lucidità di entrambi 😆 piacevole incontro ed anche stavolta il superarlo mi dava buone sensazioni, lo sapevo stare in gran forma e venire da maratone sotto le 3:30, quindi la cosa mi dava delle indicazioni sul mio fare strategia.
Ancora 25km, stavo discretamente e seppur consapevole di aver speso un sacco di minuti ai ristori, cercavo di mantenere la testa sgombra da cattivi pensieri di stanchezza, fino a Brisighella dove sapevo avrei iniziato a sentire l'odore della fine!
Km 88, Brisighella
Ok, era arrivato il momento di guardare il tempo totale speso fin là sul Garmin, e nel vedere 10:48 (in realtà avrei dovuto aggiungere almeno 4' per il restart dopo i primi 800 metri) sogni di gloria subito prendevano forma nella mia mente e decidevo di provarci a scendere sotto le 12, sapevo complicatissimo ma non volevo non tentare e difatti iniziai a spingere, a dare più di quello che avevo, fino al 97° ero riuscito quasi sempre a stare sempre sotto i 6'30'', ma ad un certo punto al 97° il Garmin si scarica del tutto (avevo dimenticato di disattivare il cardio) ed assieme a lui svaniscono i miei sogni di gloria, dolori lungo le gambe e sotto i piedi mi facevano preferire andare al passo, ogni volta che riprovavo a partire di corsa, poi riprendevo a camminare subito dopo, così fino al 99° dove il corso finale, ora illuminato, mi spingeva a riprendere il gesto della corsa!
Quell'ultimo km, i tanti pensieri, qualcosa di indescrivibile!
Col Garmin spento, il cuore pulsava a più non posso nello scorgere 12:23 sul tabellone: un altro viaggio era stato compiuto, abbracciavo e baciavo Ania, le chiedevo dove fosse la piccola Paola, era dietro di lei nel passeggino che dormiva, bella di papà!
Approfittavo della visita in Romagna per far conoscere Paola alle persone care in quel di Cesena, e per riabbracciarli dopo tanti anni! Grazie di tutto Christian, Raffaella e Rina, vi voglio/vogliamo bene!♥️
Prima di tornare a casa con i Battello Wolf 🐺 approfitteremo dell'ospitalità Romagnola dell'amico fratello Marco e della sua famiglia, dove lasagna e tagliatelle faranno da protagoniste durante il racconto delle nostre cento! Ah proposito, dimenticavo:
Finito il mio viaggio torneremo all'Airbnb a due passi da piazza del Popolo, location azzeccatissima quest'anno, mentre le mie donne riposavano io approfittavo di una meritata doccia, per poi sdraiarmi un'ora sul divano in attesa degli sviluppi di Marco, che aveva iniziato ad aggiornarmi circa il suo avanzare verso Faenza e che giammai avrei perso all'arrivo, come dice lui:
It is a BROmance!!!!
Un caro saluto al ritrovato Fabrizio il giorno prima in Faenza, bello raccontarsi, due centisti, due papà 🤗
Un abbraccio ai sempre presenti Andrea& Monica, a bordo strada appena tagliato il traguardo.
#imieiangeliconme
#ASG - GO Simone GO
#onceagain
#nessunomuorefinchevivenelricordodichiresta