lunedì 23 dicembre 2019

2019 di poco running?!? Mah... ed il 2020?!?

I conti parlano chiaro:

9 gare, di cui 3 maratone, Roma, Elba, Solidarność, rispettivamente, 3:58, 3:49, 4:11; il trail della Duchessa di 23km dove ottenevo un DSQ per aver sbagliato il percorso, allungandolo!!!
La splendida prima edizione della 6 ore di Roma in notturna, dove coprivo una distanza di 56.910 km piazzandomi 20/159.
La prima edizione della 50 km di Roma, organizzata dall'eterno Giorgio, in cui 5:3' mi servivano per coprire la distanza ufficiale di 48,470km.
Per ultime le 3 gare del circuito Corri per il Verde, con il pretesto di muovere le gambe e ritrovare gli stimoli giusti, che però si son ben nascosti!!!

I conti parlano chiaro dicevo, ma in realtà riguardando il mio anno podistico si intravede la voglia di non dire basta, e quella di continuare a correre perché ho la fortuna di poterlo fare!!! Per non dimenticare e continuare a far vivere I MIEI ANGELI


Riciclo quest'immagine, che nel 2010 allestivo per augurare un sereno Natale a tutti quelli che avevo conosciuto lungo il mio correre, tanti di loro sono ancora parte del presente, altri si sono aggiunti e di qualcuno si sono perse le tracce... è la vita... corriamola!!!

Un augurio di un sereno Natale ed un 2020 altrettanto sereno, perché in fin dei conti pretendere di più non serve per essere felici!!!

Ps:
Dimenticavo, questo è il prino anno/Natale in cui mi ritovo gia iscritto a due maratone (Roma e Venezia) e la seconda edizione della 6 ore di Roma, che tocca fare per non scegliere la poltrona!!!

Corri per il verde 2019

Cross running: it's not my job!!!

Per cercare di non poltrire in questa annata di poco running, decidevo di tornare indietro nel tempo, dimenticare quanto corso in questi ultimi 5 anni e riscoprire le gare di 5-6 km, seppur di cross!

Beh, se pur vero non stia attraversando un periodo di grande forma, giammai pensavo di non riuscire a mantenere i 5'/km anche se non su strada, ed invece mai come questo circuito di 4 gare, diventate poi 3 per maltempo e decisioni organizzative, mi ha fatto meglio rendermi conto di quella che è la mia realtà podistica!

Il tempo per correre è sempre meno ma anche nel passato lo era, sta diventando meno forte la voglia di far salti mortali per mantenere uno stato di forma degno ed allora niente... cerco di limitare i danni, in attesa di tempi migliori!

Bello comunque scoprire angoli di Roma inesplorati, dove lo spirito della UISP ed i tanti ragazzi che la compongono, fanno apprezzare lo sport ed il gesto atletico nella giusta misura!

Ad maiora 

2^ tappa - Valle dell'Aniene


1^ tappa - Parco di Torre del fiscale
2^ tappa - Valle dell'Aniene



3^ tappa - Parco Talenti


venerdì 11 ottobre 2019

ULTRA 50 km di Roma: umiltà, esperienza.. Motivazioni!!!


In un clima mattutino, il cielo limpido lasciava presagire la splendida giornata che sarebbe stata. 
PARTITI: venendo giù da Villa Borghese, lungo Viale delle Magnolie, Viale del Belvedere, Viale Gabriele D'Annunzio si arrivava in una Piazza del Popolo assonnata, dove i primi bar andavano aprendosi. Con Ania avevamo appena corso i primi 2km dei miei 50 e dei suoi 10 assieme e ci apprestavamo a vivere quella che si rivelerà essere una grande giornata di sport che ricorderemo per sempre!




Al mattino una sveglia all'alba ci buttava giù dal letto, ma l'entusiasmo era più forte del sonno ed alle 6.40 ci stavamo già parcheggiando nei pressi di Viale Liegi, dove una passeggiata di 20' avrebbe fatto da riscaldamento e portati in piazzale delle Canestre, dove il popolo dei runners staba sbrigando i riti pre gara e l'attesa dello start.

È stata una gara guidata dall'esperienza, sapevo di non attraversare un periodo di grande forma ed allora puntavo sull'umiltà, col senno di poi dico che mai scelta fu più saggia!


50 km son tanti e sapevo di non poter pretendere nulla, visti soprattutto i 33 diella domenica prima sulla pista ciclabile di Saxa Rubra assieme a Paolo, un collega di lavoro: quando al 17° gli dicevo che iniziavo a sentire le gambe pesanti, figlie di un ritmo non idoneo per il periodo di scarsa forma, iniziava un calvario che mi faceva chiudere i 33 km con tanta stanchezza, mentale, fisica ed al passo!!!

Mi presentavo comunque all'appuntamento in Villa Borghese con un'altra trentina di km di corsa, dove ho mirato ad eliminare le scorie dei 33 e cercare di riacquistare un pò di fiducia sui miei mezzi e di brillantezza.


Con Ania ci lasciamo poco prima di arrivare in piazza di Spagna, le auguravo tutto il meglio e le davo alcuni suggerimenti, la baciavo e mi apprestavo ad iniziare la mia 50 di Roma in totale spensieratezza, dalle retrovie, cercando di godermi ogni singolo momento delle 5:03':34'' complessive di gara, tanto è durato il mio viaggio!



girato a guardare dove fosse 😊

Si respirava allegria, gioia e benessere lungo tutto il percorso, dapprima lungo i 5km in centro e poi se ne assaporava l'aumentare di intensità man mano che passavano i km, le ore in quel del circuito in Villa.


Tutto bello, bellissimo ma qualcosa non tornava 🤔 avevo impostato i lap ogni 5 km ma non combaciavano con il chilometraggio riportato sul percorso di gara! Ho corso col perenne dubbio del perché, non capivo quella differenza e tanto del mio pensare in tutto quel tempo ruotava attorno a pensieri ad essa rivolti e mi dicevo vabbè, vedremo dopo, non ora, c'è tempo!



Percorso spettacolare a mio avviso, misto e mosso, mai domo se non per alcuni brevissimi tratti.


Il dettaglio degli intertempi dimostra perfettamente quanto la strategia abbia dato i suoi frutti!!!
Partivo con Ania non lontanissimo dallo start ma lasceremo passare veramente tutti, lo dimostra la posizione 265 al quinto km, che dalla 284 testimoniava l'inizio di gara in totale relax!


1 GIRO 5000MT00.36.36
Pos GIRO_001265
Media GIRO_0017,19 Min/Km
2 GIRO 4830MT00.27.48
Pos GIRO_002248
Media GIRO_0025,45 Min/Km
3 GIRO 4830MT00.27.41
Pos GIRO_003224
Media GIRO_0035,44 Min/Km
4 GIRO 4830MT00.27.09
Pos GIRO_004218
Media GIRO_0045,37 Min/Km
5 GIRO 4830MT00.27.38
Pos GIRO_005200
Media GIRO_0055,43 Min/Km
6 GIRO 4830MT00.29.01
Pos GIRO_006186
Media GIRO_0066,00 Min/Km
7 GIRO 4830MT00.30.52
Pos GIRO_007176
Media GIRO_0076,23 Min/Km
8 GIRO 4830MT00.33.37
Pos GIRO_008179
Media GIRO_0086,58 Min/Km
9 GIRO 4830MT00.32.48
Pos GIRO_009169
Media GIRO_0096,47 Min/Km
10 GIRO 4830MT00.30.22
Pos GIRO_010166
Media GIRO_0106,17 Min/Km

Lungo il percorso se ne sentivano di tutti i colori, si respirava veramente una bella atmosfera. Altrettanto particolare è stato vedere i top runners ed i loro doppiaggi, speciale il ritrovarsi affiancati a Giorgio anche solo per una manciata di metri 😊

Purtroppo c'è da annotare anche l'indifferenza di chi, consapevole della manifestazione in corso, per manie di protagonismo si aggirava in bici all'interno del percorso di gara, fregandosene dei richiami del'impeccabile sevizio d'ordine: quanta poca cultura dello sport!!! 

RIstori perfetti, ricchi e puntuali.

Ero al km 30 quando finalmente ritrovavo la mia Ania: sorriso smaliante medaglia al collo, contento ed orgoglioso di lei, per lei ❤❤❤

Fin li era stato un bel correre, poi al 30° inevitabile arrivava un leggero calo di andatura, rallentamento che perdurava diversi chilometri e peggiorava dal km 35 al 40: è stata dura a livello mentale, sapere che mancavano ancora tanti km e vedere un leggero calo ha influito negativamente sulla mia condotta di gara, ormai aspettavo i ristori per avere la scusa di camminare e refrigerarmi. 
Al km 39 vedo il grande nonno Blade che correva nel circuito con la scusa di accompagnare un'amica, ho sperato mi raggiungesse così da farmi sostenere negli ultimi 10km, non vedendolo arrivare mi rendevo conto che la crisi era superata e che avevo ritrovato una buona corsa ed allora mi son detto <<daje, finiamo sto viaggio e sbrighiamoci>> 
L'andatura era tornata a salire ed ero contento, è in questa fase che si è intensificato il mio ragionare sui km segnati dal Garmin e quelli riportati lungo il percorso: a bocce ferme e dopo le lamentele , il percorso è stato rimisurato ed effettivamente segnava 170 m in meno ogni giro in Villa! Errore riconosciuto dall'organizzazione che a mio avviso va comunque lodata per averci regalato un grande evento!
Stavo finalmente passando per quello che doveva essere il mio ultimo giro in villa, ma il chilometraggio diceva diversamente ed un dubbio atroce si faceva strada: e se non fosse stato l'ultimo?!? 😲😲😲 chiedevo conferma al personale preposto mentre passavo dal via e quando mi confermarono fosse l'ultimo, un sorriso a 100 denti e tutto di un tratto mi son sentito euforico, in quel preciso istante rivedo Ania e ci diamo appuntamento alla finish-line!!!

Solo Dio sa chi e cosa mi ha dato la forza lungo quegli scarsi 50 km, a parte poche centinaia di metri ed in prossimità dei ristori, ho sempre corso pur di dare un senso all'ennesimo mio viaggio interiore!

#dajeBambaciò #imieiangeliconme #ASG











sabato 7 settembre 2019

Maratona della Solidarietà: una 42 km nel segno della storia - Wakacje 2019 y Solidarność Maraton

Devo essere onesto, a distanza di 20 giorni dalla Maratona e dopo tante considerazioni, inizio a non reputare più un totale insuccesso l'esito della mia prestazione.

4:11:08
POS 333/952
POS CAT 118/299
266 ritirati

Non vado alla ricerca di scuse, ma lo studiarne l'esito mi ha permesso di comprendere gli sbagli, che sicuramente sono figli dell'alimentazione e poco sonno vacanziero, più l'aver corso a spasso per Bydgoszcz col metoďo katzen, se poi aggiungi una mancata propensione a resiliere, il gioco è fatto!

Al mattino stavo bene, il meteo era sereno e fresco, sarebbe diventato troppo caldo dopo i primi 30 km.


 
Sono partito cercando di correre semplice, limitandomi a guardare i lap ogni 5km per fare i miei calcoli.
Allo start partivo affiancato ad uno dei 5 italiani in gara, ma dopo i primi metri e dopo avergli sentito dire che a Roma aveva chiuso in 3:35 ho preferito non seguirlo ed anzi lo salutavo dicendogli che stava troppo bene per i miei gusti 😊


ORP Blyskawica, un cacciatorpediniere della marina militare polacca ed una nave museo di colore bianco candido che rappresentano una delle principali attrazioni storico culturali dell’agglomerato urbano

Al 10° km transitavo 332° in 54:16, alla mezza 303° in 1:54:15, segno che i secondi dieci erano andati meglio dei primi. Fino al km 25 viaggiavo tranquillamente, godendo della mia Maratona della Solidarietà, del suo percorso che da Gdynia, attraverso Sopot era molto piacevole, non totalmente piano ma comunque veloce. 

Dal km 25 al 30 avevo iniziato a vedere un calo e soprattutto a rendermi conto che forse i nodi stavano venendo al pettine 🤔

Avevo bevuto tantissimo, ad ogni ristoro ripartivo con una boccetta d'acqua, segno che stavo accusando il troppo caldo, seppur non fosse quello di Roma!

Ania all'interno del museo
Al 30° trovo nuovamente mia moglie Ania ad attendermi. 
Lei e la sua famiglia mi hanno aspettato ed incitato in diversi punti del tracciato di gara che portava da Gdynia a Sopot (5° e 12°km) fino a Gdańsk (30°km), un plauso alla loro presenza, ha significato molto per me ed ero dispiaciuto di non poter onorare con un finale in crescendo.
Ania mi diceva che ormai era fatta, mancavano "solo" 12km 😲: ma sapevo non sarebbe stato semplice!!!


Saranno 12 km interminabili, e gli split ogni 5 km lo dimostrano:
27:32, 26:23, 26:29, 27:09, 27:27 i primi 25, poi le cose iniziano a cambiare e per arrivare al 30° ci vorranno altri 30:33, rinfrescato e ristorato per arrivare al 35 impiegavo 29:40 ma poi si è spenta la luce!!!
Al 38° mi sorpassavano i pacers delle 4 ore ed oltre alla tanta stanchezza, da li anche a livello mentale crollavo, stargli dietro era impossibile, avevo le gambe come macigni e le alzavo un millimetro da terra, inizierò ad alternare tratti al passo, ed intanto bevevo, bevevo e bevevo!
Dal 35° al 40° serviranno 33:32 minuti, si entrava poi nello splendido centro di Gdańsk, ed il cambio di pavimentazione era l'ennesimo ostacolo da considerare, non ce la facevo più ma non dovevo cadere, per arrivare alla finish line impiegherò altri 21:35 minuti, segno del calvario che sono stati gli ultimi km!!!

Tra il km 35 e 40 sorpassavo uno dei 5 italiani e lo incitavo a non mollare, solo adesso vedo che al 30° era avanti lui di 3'11'' ma già al 40° gli avevo dato 9', segno che la crisi c'e stata per tutti e due ma che forse il sorpasso deve aver avuto un effetto devastante per lui, alla fine il distacco sarà di soli 5'02'' (4:16:10). Onore e rispetto per un MM70.
NB: poco fa ho voluto approfondire la provenienza di questo personaggio ed ho scoperto che ha al suo attivo su DUV, le partecipazioni alle edizioni 2019 sia nella Pistoia-Abetone (6:58) che al Passatore (14:03). Ecco spiegato il perché del suo correre di qualità!!!💪👍

Per la cronaca, il connazionale con cui partivo affiancato chiuderà in 4:44:44(MM40) terzo tra quelli del Belpaese, gli altri due in 5:06 finiranno  affiancati (MM60 e FM60).

Lungo il percorso incontravo un paio di runners col trolley run ed i loro piccoli: belle scene, per la cronaca entrambi mi arriveranno davanti di una manciata di minuti 🤔🤔🤔😁

Primo tra gli italiani credo sia stato un premio, ho dato tutto ma questa volta è stata veramente difficile!

Tanti i pensieri sul presente, sul passato e tanta speranza per il futuro, ecco questa credo sia stata l'arma in più che ha permesso di non arrendermi!!!

I miei Angeli sempre con me hanno fatto il resto!!!



Forse era meglio andare al Museo di Solidarność prima della Maratona? O forse no, non penso che dal punto di vista cronometrico sarebbe cambiato molto e magari l'adrenalina avrebbe fatto analizzare con meno attenzioni il museo :/  quello che di certo so, è che andare sei giorni dopo aver corso mi ha permesso di vivere meglio quello che è stato il movimento, la rivoluzione della Solidarietà, un evento che ha cambiato la storia mondiale, del quale conoscevo solo il nome ma non il significato.

Cantieri navali Lenin
DOVEROSA RICOSTRUZIONE STORICA
(Ho voluto ricostruire quelli che sono stati gli accadimenti che dagli anni 70 hanno portato alla nascita della maratona. Lungi da me l'intenzione di far sembrare mio il testo di seguito. Trattasi di svariate fonti e di una ricerca incrociata.)
1970 - Cantieri Navali in Gdańsk
Le manifestazioni iniziano il 12 dicembre a seguito di un aumento dei prezzi dei beni di consumo primario e coinvolgono diverse città della costa del Baltico: Danzica, Szczecin, Gdynia e Elbląg. La decisione presa dal governo grava drammaticamente sulle spalle dei lavoratori polacchi e danneggia irrimediabilmente il consenso popolare nei confronti di Gomułka. Secondo le testimonianze raccolte dalla giornalista del Tygodnick Powszechny, Malgorzata Niezabitowska, il clima di tensione non si era affatto respirato nella giornata precedente la tragedia (16 dicembre), durante la quale i soldati avevano circondato i cantieri di Kommuna Paryska intrattenendo spesso conversazioni amichevoli con gli operai.

Tuttavia, nella giornata successiva il caos e la confusione la fanno da padrona. Il braccio destro di Gomułka, Zenon Kliszko, ordina ai militari di sparare agli operai che entrano in fabbrica, andando in palese contraddizione con le affermazioni del vice primo ministro, Stanisław Kociołek, che lancia invece un appello diretto ai lavoratori per un loro immediato rientro nei cantieri. La tragedia prende forma quando, la mattina del 17 dicembre, davanti ai militari si presenta un’onda di operai appena scesi dal treno per recarsi sul posto di lavoro. Partono così i primi colpi di arma da fuoco, e la tranquillità della giornata precedente viene brutalmente sostituita dalla conta dei morti.

Nel giro di poche ore tutta la città è in strada. Vengono prese d’assalto la stazioni di polizia e le sedi del POUP. Nel tardo pomeriggio si aggiungono alla rivolta della città baltiche anche Białystok, Nysa, Oświęcim, Varsavia e Wrocław. A Szczecin, la sede del partito viene data alle fiamme. Alla fine della giornata, secondo il governo i morti sono 6, mentre le stime delle maestranze ne riportarono più di 40.

Le sommosse si allargano in più città e assumono un carattere sindacale e unitario rispetto al passato, coadiuvandosi tra loro. 

Fra i protagonisti di quella giornata troviamo Adam Gotner, operaio dei cantieri che ha ispirato il 7 rovesciato dell’opera dello scultore Stanislaw Gierada. Il monumento, eretto davanti ai cantieri di Gdynia a 10 anni dall’accaduto, sarà una delle prime conquiste delle negoziazioni dell’agosto 1980 tra il movimento di Solidarność e il governo polacco. È costituito da quattro numeri che insieme compongono l’anno della strage dei cantieri, il 1970. Di questi numeri, il 7 è piegato come un uomo ferito gravemente ma sostenuto dai compagni.

A monument commemorating the victims of the 1970 strikes which saw militia and army open fire on protestors. The “7” represents one of the fallen strikers being carried by his colleagues and may well be that of Adam Gotner who despite being hit 6 times managed to survive. Unveiled on December 17, 1980 – the tenth anniversary of the strikes and shootings.
Cerimonia in ricordo delle vittime
A sinistra: Kazimierz Zimny, race director

Il ricordo di quanto accaduto non diventerà la tomba delle rivendicazioni dei lavoratori ma uno dei miti fondativi dell’identità di Solidarność.
Targa commemorativa
Lista degli operai rimasti uccisi nel 1970


Il passo della poesia di Miłosz

Il monumento in ricordo degli operai caduti


Anna Walentynowic

1980: Tavole con le 21 richieste degli scioperanti 

Soffitto del Museo 
Il movimento guidato da Lech Wałęsa non ha difeso solo gli interessi dei lavoratori che scioperavano nei cantieri navali, ma ha pure sgretolato il regime comunista polacco e quello vigente in tutti i Paesi dell’Europa dell’Est. Se il ‘900 è definito come il secolo breve per i fatti storici che si sono susseguiti, bisogna dire che parte di questa accelerazione è stata fatta in Gdańsk.

WAŁĘSA
Il 12 luglio 1967 Wałęsa iniziò a lavorare come elettricista al Cantiere Lenin (Stocznia Gdańska im Lenina) a Danzica, oggi chiamato Cantiere di Danzica (Stocznia Gdańska).

Fin dall'inizio della sua carriera Wałęsa fu interessato alle rivendicazioni dei lavoratori. Era un leader carismatico che aiutò a organizzare gli scioperi polacchi del 1970 al cantiere di Danzica quando i lavoratori protestarono contro il decreto del governo che faceva aumentare i prezzi dei generi alimentari e fu ritenuto dal governo il presidente del comitato di sciopero.

Nel giugno 1976 Wałęsa perse il lavoro nel cantiere di Danzica a causa del suo continuo coinvolgimento in sindacati illegali, scioperi e in una campagna per commemorare le vittime delle proteste del 1970. In seguito lavorò come elettricista per diverse altre compagnie, ma il suo attivismo lo portò ripetutamente al licenziamento e per lunghi periodi rimase disoccupato. Wałęsa e la sua famiglia erano sotto costante sorveglianza da parte della polizia segreta polacca; la sua casa e il posto di lavoro erano sempre controllati. Nel corso degli anni fu arrestato più volte per aver partecipato a attività dissidenti.

Wałęsa lavorava a stretto contatto con il Comitato per la difesa dei lavoratori (KOR), un gruppo che si era formato per prestare aiuto alle persone arrestate dopo gli scioperi del 1976 e alle loro famiglie.

Nel giugno 1978 diventò un attivista dei sindacati clandestini (Wolne Związki Zawodowe Wybrzeża). Il 14 agosto 1980, un altro aumento dei prezzi dei generi alimentari portò a uno sciopero nel Cantiere Lenin di Danzica, di cui Wałęsa fu uno dei capi. Wałęsa scalò la recinzione del cantiere e divenne rapidamente uno dei leader degli scioperi. Lo sciopero ispirò altri scioperi simili che si diffusero poi in tutta la Polonia. Wałęsa fu a capo del comitato interdisciplinare di sciopero, coordinando i lavoratori a Danzica e in altri 20 stabilimenti della regione. Il 31 agosto il governo, rappresentato da Mieczysław Jagielski, firmò un accordo (l'accordo di Danzica) che concesse ai lavoratori del Cantiere Lenin il diritto di scioperare e permise loro di formare un sindacato indipendente.

The Gdansk Agreement, signed on 31st August, 1980.
Il comitato di coordinamento degli scioperi si trasformò come Comitato di coordinamento nazionale di Solidarność e Wałęsa fu scelto come presidente. Il sindacato Solidarność crebbe rapidamente, con oltre 10 milioni di membri, più di un quarto della popolazione polacca. Il ruolo di Wałęsa nello sciopero, nei negoziati e nel nuovo sindacato indipendente gli valse la notorietà sul palcoscenico internazionale.

Wałęsa mantenne la sua posizione fino al 13 dicembre 1981, quando il generale Wojciech Jaruzelski dichiarò la legge marziale in Polonia.

                 

December 13, 1981. General Jaruzelski declares martial law in Poland

NASCITA DELLA MARATONA
Sulla prima pagina della cronaca del 1980 una grafica disegnata a mano recitava:

"Ho un'idea e voglio venderla al Comitato. Ad agosto celebreremo il primo anniversario dello scoppio degli scioperi nei cantieri navali di Danzica e Gdynia. Pertanto, suggerisco di celebrare questo anniversario. Correndo una maratona ... ". 

Quasi 600 persone presero parte a questo primo evento.

L'iniziatore della maratona è stato Józef Kuczma, ma chi ha supervisionato l'evento e l'ha trasformato in una maratona completa, è stato Kazimierz Zimny, che è ancora il direttore dell'evento ed era presente nella cerimonia pre gara in corrispondenza del monumento del 7 rovesciato.

Dall'81 al 94 il percorso misurava quello di una mezza maratona, poi cambiato nell'attuale 42 km.