mercoledì 5 dicembre 2018

La numero 49 dice Latina a bassa voce

Era il 16 ottobre quando postavo dopo la Maratona di Parma per il ritrovato entusiasmo che solo la corsa di resistenza sa donarti, ed ora a distanza di nemmeno due mesi esordivo nella Maratona di Latina, senza pretese di risultato ma con la curiosità di vedere i frutti donati dal ritrovato entusiasmo e dal pò di costanza nel riorganizzare la vita podistica, fatta di allenamenti incastrati in sempre più rari momenti liberi!

Ed invece!!! 4:22:48

L'entusiasmo ritrovato è stato annientato dalla performance terribile, scaturita come sempre mi capita quando l'umiltà lascia  la strada alla strafottenza di pensare che correre una Maratona sia cosa scontata, non lo è mai invece, mai. Lo so, ma a volte, spesso lo sottovaluto!

Porto a casa la mia 3^ peggiore performance di 25 sulla distanza di 42.195 km!!!

Peccato, sarebbe stato bello associare lo splendido weekend trascorso in quel di Latina, assieme ad Ania, ospiti degli amici Gianluca & Silvana. Grazie ragazzi della vostra ospitalità, vi vogliamo bene!!!








martedì 16 ottobre 2018

Parma Marathon: la n° 48 ed il ritrovato entusiasmo

Bella Parma, bella la sua Maratona, tutto perfetto per ritrovare la voglia di "Maratonare" !
Weekend tanto intenso quanto speciale, fatto di tanti km di corsa e di auto, di amici ospitali sopraffini, quali sono Filippo, Cristina e la simpaticissima Veronica, affiancati da una degustazione di cibo e vino locali e non solo, da far invidia ad una puntata di Master Chef 😊di ritrovate conoscenze che solo la passione per questo sport rende tanto vicine e familiari nonostante ci si veda o senta di rado, ma tant'è stato con Andrea e Lello, all'appello manca Mario, ma prima o poi ci si ritrova sempre nel magico mondo del Running.
Arrivavo a Parma con pochissime corse,  svariati kg in più, tante ore di lavoro e straordinari e con soli 3 lunghissimi: i 45 km di trail di fine giugno sulla Majella, i 44 km alla Sei ore di Curinga di inizio agosto ed ai 30 km di domenica scorsa, ma tra ognuno di loro niente più se non 10/15 km settimanali!
Seppur conscio di tutto ciò, puntuale arrivava la partenza un pò disinvolta, ma l'atmosfera ed il meteo erano perfetti in quel dello splendido scenario del Parco della Cittadella, ed il metodo Katzen è sempre pronto a salire in cattedra 😋

Non sapevo se impostare un ritmo o se affidarmi alle sensazioni, alla fine opterò per la seconda ipotesi, cercando di limitare i danni e consapevole che una settimana fa ne correvo 30 ad una media finale di 5'36'' ma senza alcuna forza e fantasia di aggiungerne altri 12!!! Tant'è, ma allo stato pratico mi stavo ritrovando ad aver corso i primi 5 in 25'56'', i 10 in poco più di 52', per poi ritrovarmi al cambio di seppur lieve pendenza, a dover fare i conti con un ritmo in regressione!
Non riuscivo a spiegarmi il perché di quel calo, si ero partito un pò forte ma avevo fin da subito cercato di riparare ed invece la fatica per mantenere un ritmo rispettabile era tanta, troppa, col senno di poi scoprirò/realizzerò che la responsabilità era dei falsipiano che caratterizzavano il tracciato di gara, percorso scorrevole si, ma mai facile quando non si è allenati bene 😏

I km scorrevano, non facilmente ma scorrevano e con la testa ero lì che pensavo, pensavo e pensavo e calcolavo, soprattutto calcolavo: cercavo di tirar fuori una previsione finale di Time ma era impresa ardua perché faticavo troppo e non vedevo segni di ripresa.

Cercavo di dar libero sfogo a tutti i miei amuleti/angeli e nonostante corressi in all'erta, mi godevo le ritrovate endorfine, la resilienza pura.
L'under 240' doveva essere mio, anche se giammai avrei scommesso di riuscire a centrarlo,  ma ho stretto i denti ed ho cercato di far valere quel pò di esperienza acquisita.

Questi i parziali, sono sicuro che se avessi corso i primi 10km di 15''/km più lenti, avrei fatto una seconda parte più veloce, e magari tolto qualche minuto dal time finale, ma che vuoi, l'entusiasmo era troppo!
Per assurdo mi sembrava di faticare di più nella prima mezza, talmente mi pesavano in testa tutti i km che ancora erano da fare, al 30° ero in balia della stanchezza, fu allora che fantasticai pensando fosse Brisighella e quei 12 rimanenti come per magia si fecero meno pesanti, ai ristori mi fermavo al volo come sulla faentina e ripartivo con energie sempre rinnovate. Al ristoro del 35° stavo ripartendo quando vedo arrivare i pacer delle 4 ore 😲😲😲 ripartivo subito e ragionavo sul perché mi avessero riagguantato, ero convinto di avere più margine ma ormai non c'era più tempo per ragionare, dovevo tentare il tutto per tutto.

In quei km finali talmente ero concentrato a raggiungere l'obiettivo posto, che a 7-800 metri dall'arrivo vedevo mia moglie lungo la strada che mi chiamava, risalutavo freddamente, tirando dritto per inanellare quel meritato successo: col senno di poi capirà di aver immaginato bene il perché del mancato abbraccio! #MyMisia





La Maratona n. 48 è cosa fatta, le sensazioni e la voglia lasciati è un dolce gustare, tra neanche due mesi sarà il turno di Latina, con il ritrovato entusiasmo sarà un bel correre, non vedo l'ora!!!

#staytuned #ASG #imieiangeliconme #Road2LatinaMarathon #dajeBambaciò 

martedì 9 ottobre 2018

Parma Marathon: la numero 48 emoziona come la prima


Incredibile quanto il correre la distanza madre, in un contesto fatto di pochissimi allenamenti, a parte la settimana appena trascorsa, dove dopo tantissimo tempo ho portato a casa poco più di 70 km, mi stia dando nuovo entusiasmo!!!

Forse le endorfine sprigionate domenica nel lunghissimo di 30 per Roma, teatro di mille avventure nel mio passato podistico, stanno ridando quel gusto che avevo dimenticato, vuoi per i tanti problemi che hanno accompagnato i primi 4 mesi del 2018, vuoi per le motivazioni un po' scemate col passare dei PASSATORE.
Domenica sarà una gara all'insegna dell'umiltà, dove la consapevolezza dello scarso stato di forma e dell'esperienza maturata lungo i 4793 km di gare corse in quasi 14 anni, saranno e devoño dettare il ritmo da sostenere lungo l'ennesimo viaggio..
Non vedo l'ora di rientrare nel tunnel immaginario, fatto di emozioni, sensazioni, ricordi, dove la testa elabora e partorisce pensieri che solo chi corre sa di cosa sto parlando!

Che sia una gran bella corsa..

#imieiangeliconme 
#ASG 
#road2ParmaMarathon 
#road2LatinaMarathon
#correreèbello  

giovedì 27 settembre 2018

Un anno fa, oggi..

.. Scrivevo:

"Dopo gli ultimi 4 anni ci vuole un cambiamento, la vita continua a scorrere ed essere ultramarathoner è sempre più complicato ma tentare 5 volte il Passatore in cinque anni sarebbe fantastico! ...
#staytuned #onceagain #GOSimoneGO #imieiangeliconme #ASG"

A distanza di un anno il tempo è ancor meno, mi trovo a scrivere sul treno di ritorno dal lavoro, con tanta voglia di correre ma con la costrizione di non poterlo fare, perché domani una sveglia infame suonerà come sempre dagli ultimi 15 giorni!!!

Poi mi arriva sta notifica su FB ďi un anno fa e penso che si, forse il sesto non è poi così assurdo pensare di farlo, d'altronde non mi sto allenando ma so già che sono iscritto alla maratona di Parma tra poco più di due settimane ed a quella di Latina di dicembre!🙄😆

Vediamo che succede... 😲

#imieiangeliconme #ASG #road2ParmaMarathon #road2LatinaMarathon
#staytuned

mercoledì 8 agosto 2018

6 ore per le vie di Curinga: un sogno.. stancante ma non troppo




Ristoro personalizzato 

Difficile la vita dell'ultramaratoneta, se non ti alleni tutto cambia e l'andatura ne paga le conseguenze! 
Ma, c'è sempre un ma ed un motivo per vedere il bicchiere mezzo pieno: se ho corso La sei ore per le vie di Curinga in modalità easy, se mi allenassi potrei divertirmi di più senza troppi problemi, di questo sono sicuro e quindi mi porto a casa la mia 47^ lunga distanza e per il momento tanto basta!
Curinga, perché Curinga? Mah, perché è una di quelle che più mi ha incuriosito il sentirne parlare di chi l'ha fatta, primo su tutti l'amico Giuseppe, che guardacaso ha fatto da padrone di casa anche in questa edizione; ama questa gara, questa location, questa gente e questa cittadina e dopo averla fatta posso solo condividerne le ragioni! 
È unica nel suo genere, così come lo sono altre gare che ho corso, prima fra tutte quella che più le somiglia per tipologia di percorso e durata, la 8 ore di Castiglione Fiorentino. Qui a Curinga come a Castiglione (che ho nel cuore e ho tutte le intenzioni di rifare a fine agosto), si respira un'aria piacevolissima ed una vicinanza della popolazione importante: tanti i ragazzi lungo il percorso a fare da organizzazione, tanta la gente che ti incita ad ogni passaggio in zona start, tante le signore contente di vederti passare, gioia vera, genuina, qualcosa che fa bene al cuore, cose belle della vita!
Stavolta correre era una scusa, per portarmi e portare mia moglie in Calabria, dove abbiam vissuto cinque giorni da favola! Visitare Tropea, Pizzo, Accaria é stato speciale, assaggiare e mangiare tante prelibatezze locali, qualcosa di indimenticabile!
Detto questo il risultato podistico assume altro valore, quindi la mia 55^ posizione su 64 totali non mi infastidisce nemmeno troppo, altro discorso lo faccio per l'ultima posizione nella classifica di categoria MM40!!! Questo un po' di fastidio me lo da e vorrei scrollarmelo di dosso presto, vediamo se riesco a riabilitarmi al LUT di fine agosto, sarà dura perché conosco le qualità dei partecipanti e so già che non mi allenerò con metodo e costanza in queste 2 settimane che mancano, ma proverò a fare del mio meglio e forse confido che questa 6 ore mi possa dare qualcosa in più, mah... Vedremo!

Per la cronaca, chiudo le 6 ore con 44420 metri, di più era possibile?!? Forse, ma quando manca la resilienza è veramente complicato!!!

giovedì 12 luglio 2018

Jennesina 2018.. e chi se la scorda questa! (la media di sempre ne risente di altri 2'')

Venivo da 10 gg di duro lavoro, che è andato incrementando fino a venerdì notte inoltrata, mai fatta in vita mia una settimana di infinite ore di lavoro come quelle della scorsa settimana!

Avevo da tempo deciso che questa Jennesina si doveva fare, e seppur venissi da notti fatte di pochissime ore si sonno, al sabato mi svegliavo un po' tardi e subito dopo pranzo me ne andavo all'appuntamento al Monastero sopra Subiaco. 

Non contento di esser comunque presente all'appuntamento, come ormai faccio da qualche edizione, portavo la macchina all'arrivo su a Jenne e mi facevo 9 km di riscaldamento in discesa.

Il buon giorno si vede dal mattino: già lungo quei facili km sentivo che qualcosa fosse sbagliato, andavo pianissimo ed allo stesso tempo ero fin sa subito in sofferenza!!! Continuavo a scendere ed ingannavo l'attesa di quella che sarebbe stata la disfatta finale, facendo foto a iosa, è la prima volta che mi metto a scattare foto sul luogo di una gara, lungo il percorso, seppur durante il riscaldamento, segno di quelle che erano le intenzioni: suicidarsi lentamente con 10km di salita e tornanti, seppur la locandina della gara reciti:
"IL FALSOPIANO IN SALITA PIÙ BELLO DEL MONDO", e così è ma se non stai come stavo io sabato scorso!!!
Finito i 9 km di riscaldamento mi rifocillavo con la fontana del monastero, mi sentivo stranissimo, senza forze e senza voglia! L'obiettivo ora era solo quello di riandare a prendere la macchina all'arrivo!!!

Parte la gara e mi vedo sorpassare lentamente da tutti, o quasi..
A 4 km dall'arrivo mi riprendevano anche gli walkers che facevano camminata sportiva, una vera debacle!!! Non avevo energie ed i muscoli erano in sciopero!!!

Chiuderò la mia 5^ partecipazione nel peggiore dei modi, questi i miei risultati e la media da sempre delle mie gare:
2011, 52'45'', 2521 km@5'06''
2014, 58'56'', 3156 km@5'14'
2015, 56'01'', 3690 km@5'16''
2016, 1:01:08, 4247 km@5'19''
2018, 1:30:40, 4683 km@5'25''

E questo quanto scaturisce dopo la tragedia di sabato scorso:
4793 km@5'27''

Si può notare come da quando corro le 100 km (2014) i ritmi stiano subendo un drastico calo!!! Enorme!!!

In altri tempi sarei corso ai ripari, ma ora il tempo è veramente latitante e quindi cerco comunque di vivere la corsa con nuove aspettative, ma sabato è stata veramente un'epopea!!!

Non pensavo che la settimana lavorativa e le pochissime ore di sonno avrebbero inciso in questo modo, ma invece la corsa merita rispetto ed io non l'ho fatto, ed il prezzo che ho pagato è stato veramente salato stavolta!!!





sabato 30 giugno 2018

MMM - #SulleTracceDelLupo.. Che bella favola

Un'esperienza senza precedenti, uno sforzo ed una resilienza che solo alcuni PASSATORE  dei cinque corsi finora, hanno potuto avvicinarsi a quanto provato, comunque differente per sforzo, intensità, attenzione e concentrazione profusi!!!

Scenari e spettacoli della natura, che solo l'immane sforzo di ieri poteva venirne premiato!


Le Murelle

                   







Un percorso che ha visto concentrate tutte le possibili varianti trail, lungo un viaggio durato al sottoscritto 10:42'
Passaggi nel sottobosco, in discesa, in salita, sulle rocce e sul fogliame tanto fitto da perdersi il piede, attraversamento di torrenti, cascate, km su pietre, anche qui in discesa, in salita, in piano e poi ancora arrampicate vere e proprie sulla roccia, risalita lungo un ruscello che veniva giù dalle rocce, passaggi aiutati da corde-sostegno, non finirei mai di raccontare ovunque è capitato di correre lungo quei 44.500 km finali (tanto misurava il garmin)!!

Ieri come non mai ho capito che se voglio riuscire discretamente su questo tipo di tracciati, devo assolutamente imparare a correre in discesa, altrimenti sarò sempre rilegato nelle ultime posizioni. 
Ma voglio?!? Ecco la domanda è questa:
si perché con la vita che faccio, pretendere forse di riuscire bene in queste locations occasionali é veramente improbabile, ed allora va bene anche ottenere risultati rispettosi come riuscire ad essere comunque FINISHER

Sveglia alle ore 4, appuntamenro alle 4:40 con un ragazzo conosciuto il giorno prima al briefing pregara, all'arrivo a Piana delle Mele facevamo una veloce colazione e ci rilassavamo nel rifugio-Ristorante La Baita del Poeta, dove la sera prima cenavo con mia moglie Ania.


Iniziava ad esserci il fermento pregara e l'adrenalina iniziava a pompare nelle vene.

Partivo con la massima umiltà, conscio di quanto stavo azzardando. Partenza alle ore 6 puntuali ed il viaggio iniziava!
Nemmeno 500 metri fatti ed assieme al serpentone di 145 runners ci si rendeva conto che si era sbagliata strada!!! 🤤 non eravamo neanche partiti che avevamo già allungato di un km la distanza totale prima di imboccare la giusta via! Vabbè mi dico: facciamo finta di aver fatto riscaldamento 🙄

Nella prima parte di gara cercavo di non aver fretta, salivo lentamente e scendevo ancora più piano, la discesa mi immobilizza le gambe! Lungo i primi 20 km mi scambiavo di posizione con un ragazzo ed una ragazza; lei aveva già fatto l'anno scorso questa gara e l'aveva chiusa in 9:30, col senno di poi dico che è stata bravissima!
Fino al km 19 pensavo di poterle star dietro ma al punto più alto della gara (2180m) un grosso gruppo di trekking non mi faceva accorgere che bisognava girare a sinistra lungo una discesa inserita tra i cespugli, dopo 3/400 m quando la seconda persona del gruppo di trekking mi diceva di aver sbagliato strada mi fermavo e facevo dietro front😠 ritornano al bivio e dicevo all'organizzazione preposta che mi avevano mancato in tutta quella bolgia di persone, allorché un po' increduli si scusavano dell'accaduto, ed io accettavo di buoncuore. Ok si riparte mi dico!

Errore in prossimità del ristoro

Ero stanchissimo e solissimo, ormai "correvo" da solo lungo quei sentieri in discesa ed un po' di stanchezza mentale iniziava a farsi spazio! É allora che ho ripensato a Simone quando diceva "ritirarsi non è un opzione contemplabile", ed io invece per la prima volta da quando corro l'ho contemplata!!! Ragionavo che era veramente troppo dura, ancora mancava una vita ed io ero già cotto, non riuscivo a correre, non era su quel percorso che riuscivo a sentirmi al sicuro e le gambe erano bloccate!
Lungo quella discesa e quel sentiero finalmente ritrovo il ragazzo con cui avevo alternato i primi km, un vero piacere per entrambi ritrovarsi 😆 da lì in poi fino all'ennesima  entrata nel bosco correremo uno di fronte all'altro ma poi dopo un po' sul fogliame in discesa mi faceva passare, avevo ritrovato un po' di serenità ed i pensieri di poco prima erano spariti, ora l'obiettivo era uscire da quella discesa nel bosco, dove i quadricipiti venivano sollecitati come non mai!


Finialmente la discesa spaccagambe era finita, adesso c'erano 4km di pietrame, assurdo pensare di correre su un percorso del genere ed invece dopo quei primi 25km non mi sembrava vero di poter finalmente correre in sicurezza!
Al ristoro picnic del  25 avevo tutta la voglia e l'intenzione di rientrare nel cancello orario del 29° ed iniziai correre su quel pietrame come se fosse prato inglese, l'obiettivo era sbrigarmi e finalmente correvo senza le paure della discesa !!!
Bellissimo quel tratto di km, almeno per me che ero tornato a correre, stupendi i passaggi in gallerie nella roccia e finalmente ero al 29°, ripenso ai miei angeli e li ringraziavo di avermi dato la forza di arrivare entro le 7 ore del cancello orario, ci avevo messo 6:40 circa e tanto mi bastava!!!
Km sul pietrame e nelle gallerie 
Al ristoro del 29° scambiavo un po' di chiacchiere e mi rifocillavo, conscio che la gara iniziava ora e 15 km durissimi ci attendevano! Ormai avevo vinto la mia gara, ero rientrato nel cancello orario e nulla mi poteva impedire di finire la mia prima MMM!
Senza fretta ma senza più paure!

la “pinna” di Pennapiedimente,
in località BALZOLO
al km 29° di gara
 


Dal km 31 al 35 inizia la parte più dura e lenta del percorso, si sale di quasi 760m in 4 km
Ambiente incontaminato ed a tratti selvaggio, non ricordo bene dove sono passato ma le mie gambe ed il mio cuore non possono dimenticare quel viaggio assoluto ed unico!


Mancavano "ormai soli" 6km, in uno stato di euforia per la consapevolezza di essere riuscito a compiere un'impresa, l'odore della fine si sentiva ma è stato meno facile di quanto si possa pensare:
ancora un'oretta di gara tra arrampicate, funi e salti... ma ormai era fatta!!!
Sono sul sentiero finale, cerco il traguardo, cerco il mio Wolf, ululo a non finire... l'accoglienza calorosa dell'organizzazione fa da cornice al meritatissimo abbraccio per mia moglie che ha aspettato infinite ore in zona arrivo, la bacio e mi mettono la meritata medaglia di FINISHER


Questo il racconto del percorso dell'organizzazione, il mio è quello fatto col cuore: un grazie a tutti gli organizzatori, senza di voi non avrei vissuto quest'ennesima MAGIA
Da Piana delleh Mele alla baita degli Alpini. Si parte dall’ampio village park si corre lungo il viale alberato che passando dinanzi all’area attrezzata del parco naturale Majella, si immette in un’ampia carrareccia che conduce alla Baita degli Alpini. Circa 2 km di salita fluida caratterizza da un susseguirsi di tornanti immersi nel magnifico sottobosco di faggi della Valle delle Monache.
Dalla baita degli Alpini al Campanaro. Inizia la salita caratterizzata da importanti pendenze che la rendono particolarmente impegnativa. Poco più di 1,5 km che conducono attraverso scorci di natura strabilianti prima al Tolos e poi, con vista mozzafiato sulla Val Vesola, ai piedi dell’imponente massiccio roccioso: Signori ecco a Voi il Campanaro!”
Dal Campanaro a Fonte Carlese Non è finita! Si sale ancora verso il punto più alto della gara i 1.750 mt circa di Fonte Carlese. Accolti per un attimo di ristoro e dopo uno sguardo verso la cima Pomilio è ora di riprendere la corsa in un tripudio si sensazioni che il panorama mozzafiato sull’ampia Valle del Vesola sa regalare.
Dal Fonte Carlese alla Rocchetta Uno sguardo verso il mare farà dimenticare in un attimo tutta la fatica, libererà la mente dalla stanchezza per affrontare al meglio il tratto molto panoramico ma insidioso per la pendenza trasversale fino ad arrivare a toccare con lo sguardo cima Murelle ed il suo magnifico anfiteatro. Con le vette alle spalle si scende verso la Rocchetta, in modo veramente impegnativo dove occorre prestare la massima attenzione ed affrontare la discesa ricca di grandi pendenze ed il fondo a tratti sdrucciolevole con la missina concentrazione.
Verso le Cascate di San Giovanni Dopo un bel sorso d’acqua fresca si riparte su un mordino ma allo stesso tempo incerto manto di foglie, in un lungo tratto ricco di grandi canali che guidano i trailer prima verso valle e poi verso le Cascate di San Giovanni, dove difficilmente si potrà resistere alla tentazione di sfiorare, toccare o per i più coraggiosi immergersi, nelle fresche acqua del torrente Vesola per una rinfrescante sensazione di benessere!
L’Arrampicata Appena il tempo di rigenerare i muscoli nelle fredde acque montane che subito la gara entra in una nuova ed emozionante fase che in un ambiente incontaminato ed a tratti selvaggio, fra arrampicate, funi e salti conduce all’Eremo di San Giovanni.
Verso il traguardo Il traguardo è ormai nell’aria, dopo un passaggio nel bosco caratterizzato da un piacevolissimo saliscendi non troppo impegnativo, si arriva alla Baita degli Alpini, qui un ultima fontana permetterà di rinfrescarsi per bene prima di intraprendere il sentiero finale verso un meritato e caloroso abbraccio al traguardo.